Entro dentro un convento francescano e osservo arte fatta con chiodi, spaghi, smalto, tele. E mi chiedo se il mondo è impazzito o lo sono io. Forse tutti e due. Giro nel chiostro, osservo il pozzo centrale e torno indietro nel tempo, dove monaci contemplano sereni i misteri della spiritualità. Qualcuno di loro avrà avuto una visione del futuro, dove visitatori girano con i telefonini bevendo prosecco? Chissà.
Esco nel cortile interno e mi affaccio al panorama. Il tramonto colora di rosso nuvole placide che troneggiano sulle luci tremolanti di una cittadina dei castelli romani. Due uccelli attraversano il cielo stagliando le loro sagome contro l'orizzonte. Il mondo visto dall'alto è più bello. Scompare il traffico, il caos umano e le sue frenesie. Rimane il paesaggio e la sua poesia.
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